L’esperienza amara, dura del CoronaVirus ci insegna, che per pregare, occorre essere uomini del proprio tempo. Condividerne, dal di dentro, le ansie, paure e le esigenze, i drammi e le speranze, le difficoltà e i successi, ed essere quindi in grado di interpretarli presso il Signore…
Sento dire spesso e sovente, e talvolta mi ci metto anch’io, che “Bisogna pregare di più!”, oppure lamentarsi, dicendo “Se si pregasse di più…”
Sono d’accordo…fno ad un certo punto!
Se oggi più che mai è necessario ed urgente un supplemento di preghiera, bisogna fare attenzione ad intrepetatre la preghiera come un rifugio che ci dispensa dall’affrontare e risolvere i problemi reali!
Ce lo ricorda proprio oggi, il Vangelo con la preghiera del Padre Nostro…
La preghiera, non è l’equivalente della “cura del sonno”, del dolce rinviare a domani ciò che è necessario nell’oggi!
I problemi rimangono, dopo il risveglio, così come le difficoltà, le crisi, le paure, le restrizioni…
Guai, sarebbe un atteggiamento pagano, considerare la preghiera come un espediente per dimenticarsi una realtà drammatica e scomoda.
La Preghiera aiuta, eccome e per fortuna, a risolvere i problemi. Ma non ci dispensa dall’esaminarli con coraggio e determinazione.
Aiutare non vuol dire evitare!
Dunque, ogni qualvolta chiamiamo e invochiamo il Padre… bisogna contestualmente ricordarsi di essere “in-questo-mondo”….
Soltanto così, calandosi ciascuno nel proprio mondo nella propria realtà saremo a pieno titolo anche “cittadini” del mondo della preghiera
Buona e Santa Giornata a tutti!