Don Pierangelo prega per noi….

don-pierangelo-laurenti-449x490E’ giunta anche a me la notizia della nascita al cielo di Don Pierangelo Laurenti, spirato nella notte di domenica all’ospedale di Chioggia.
Lo sguardo, i modi di don Pierangelo, il suo ultimo “navigare” nella sofferenza e nel dolore che la malattia gli ha imposto, il suo essere pastore semplice mi porta e ci dovrebbe portare come cristiani a riflettere sulla santità.
Della santità abbiamo talvolta un’idea sbagliata, astrusa…..santità come lusso per pochi individui, rari “giganti” che appartengono più al cielo che alla terra.
La nascita al cielo di don Pierangelo ci obbliga a fare un’operazione inversa: avvicinamento. Ci obbliga a prendere atto di una santità vicina, con l’abito e la faccia di tutti i giorni, alla nostra portata.
La santità non come lusso, ma come preciso dovere, come vocazione, condizione normale del cristiano.
Don Pierangelo, pur non avendolo vissuto da vicino, se non in occasione di qualche messa crismale, di qualche festa di San Filippo Neri in Chioggia o di qualche celebrazione eucaristica, è stato uno che ha fatto, essenzialmente, il proprio “duro mestiere di uomo e di prete”. E’ stato uno che ha raggiunto la grandezza inguainato negli stracci, nelle difficoltà della nostra vita di ogni giorno, anche nella sofferenza. Ha realizzato il capolavoro con materiale ordinario…. Non è stato un “predestinato”, ma uno che per 30 anni, fu ordinato infatti nel 1993, si è graffiato regolarmente mani e ginocchia su per le ruvide pareti di un’esistenza comune.
Di fronte a questa santità “vicina” non è possibile scantonare, non si può dire “non è roba per me”, occorre, invece, fare dei conti ben precisi e impegnativi…
Una vita semplice, breve come quella di don Pierangelo dovrebbe farci riflettere rispetto alle nostre convinzioni. La convinzione, per esempio, che la nostra tristezza dipenda esclusivamente da ciò che non abbiamo, non ci fa certo piacere sentirci dire che l’infelicità di cui siamo ammalati dipende, invece, da ciò che non siamo, da ciò che non vogliamo essere. Una verità scomoda, e le verità scomode ci infastidiscono, anche se possono rappresentare la guarigione.
Può essere facile chiedere, pretendere, aspettare qualcosa….ma è estremamente arduo diventare ciò che dobbiamo essere, come ci ha dimostrato don Pierangelo.
Per una volta, possiamo anche cedere, e intravvedere nel passaggio di questo giovane sacerdote le diverse possibilità che ci vengono offerte da Cristo…
E tu confratello nel Sacerdozio dall’alto…prega per ciascuno di noi!

Pubblicato da PadreErmannoCaccia

...per Cristo...con Cristo e in Cristo!

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