Strade….incontri…ascolto!

Ultima settimana qui in terra di Emilia….tanta gente che ti saluta magari commossa e che ti sussurra il suo grazie….emozioni, magoni e tanti “groppi in gola”….
Momenti, per un sacerdote, che ti riportano là dove tutto è partito con l’ordinazione sacerdotale.. Mi è capitato spesso, in questi giorni, carichi di emozioni di arrivare a sera e chiedermi: “e ora che succederà?”.
Ho costatato, specie quando vengo assalito dalla paura di “ripartire”, del ricominciare a camminare per le strade che il Signore mi chiede di percorrere, della sua immancabile presenza! Non capita mai, nella narrazione del Vangelo che Gesù, il Maestro, non trasmetta a qualcuno la sensazione di non prendere in considerazione i discorsi che l’altro sta facendo, prende sul serio tutti, dagli ultimi i “bambini”…
Gesù è capace, a differenza di tanti umani di “Chiesa”  di rispondere anche con il silenzio, con un gesto, come quando scrive sulla sabbia, è capace di rispondere con la “santa pazienza” che ci viene consigliata dalla gerarchia, e sopratutto con il desiderio di aiutare l’altro a comprendere….
Ed è straordinario constatare, come la strada da Lui percorsa sia il luogo inusuale in cui Lui parla e ragiona anche con chi non sarebbe opportuno farlo, come la donna siro-fenicia, come tante donne che tutti condannano, come i pubblicani che erano considerati “maledetti usurai”… Gesù ascolta chi ha il coraggio di farlo! Ascoltare come ascolta Gesù è far prendere all’altro consapevolezza delle sue domande; qui, ora….. che significa: “che cosa posso fare per te”.
Gesù ascolta e si ferma…..si ferma e fermarsi è il segno più forte del rispetto, del fatto che si accorge dell’altro….
Allora, in questi ultimi incontri, in questi saluti trovo nella necessaria serenità per chiedere, per urlare come il cieco Bartimeo: “Gesù figlio di Davide, abbi pietà di me!. Buona Giornata