…Pregherò per te!

cropped-preghiera.jpgQuesta frase, in questi giorni l’ho sentita e risentita decine, centinaia di volte!
“Pregherò per te”, una frase che può insinuare il sospetto, detta da qualcuno, come una presa in giro.
“Pregherò per te!”. Molti di noi, forse, in certe circostanze hanno accolto questa promessa come un insulto. Avevamo bisogno di un aiuto concreto, un interessamento reale, una partecipazione sofferta a ciò che ci angustiava, speravamo che quella persona ci cavasse d’impiccio, invece, siamo stati messi frettolosamente alla prova con un vago: “Stai tranquillo. Pregherò per te”, e l’abbiamo presa come una provocazione.
E’ innegabile che, in bocca a certe “persone di chiesa”, la frase voglia dire scarico di responsabilità, cavarsela a buon mercato, liberarsi di uno scocciatore, rifiuto di compromettersi per lui. Ma non è, o non dovrebbe essere così.
Quando uno afferma pregherò per te, si assume una precisa e gravosa responsabilità. Un impegno in due tempi: preghiera e azione!
Ci si rivolge al Signore per metterlo al corrente, interessarlo, richiamare la sua attenzione su quel caso. Il Signore non fa come certi uomini cui sottoponiamo una richiesta. Prendono appunti e poi incaricano il segretario o le segretarie di seguire la “pratica”. Lui incarica chi viene a pregare. Gli assegna il compito, le cose da fare. Chi prega viene così delegato a rispondere personalmente, a nome del Signore, a farsi esecutore dei desideri di Dio a riguardo di quella richiesta. Quindi, pregare per qualcuno si traduce in un grosso rischio.
Perché comporta un interessare il Signore e, successivamente, interessarsi a nome del Signore. Far presente, e poi farsi presente! Certamente, è qualcosa di impegnativo!
Assicurare una preghiera, significa compromettersi. Fino in fondo. Non è un’evasione, ma un rischio personale! Se mi dici “pregherò per te”, bada che ti prendo sul serio. Sto veramente tranquillo. Perché so che posso contare su di te. Sulla tua partecipazione totale, sul tuo interessamento reale, sul tuo aiuto concreto.
A meno che tu non sia un “barlafus” (termine bergamasco che traduce la parola ciarlatano), abituato a giocare, a dare spettacolo con le parole. E che considera la preghiera come una fune su cui esibirsi nel gioco della fuga precipitosa, prerogativa di tutti i vigliacchi!
Ma è probabile che questo genere di spettacolo non sia troppo gradito a Dio, oltre ad essere disgustoso per chi ti conosce e che magari ha bussato alla tua porta, senza sospettare di esser di fronte a un buffone del circo…..
Ahimè, che rischio di corre nel dire e affermare “pregherò per te”, magari ad un prete scomodo come me che realmente necessita di vere e concrete preghiere per non essere massacrato da inutile chiacchiere…. Buona Giornata!

Pubblicato da PadreErmannoCaccia

...per Cristo...con Cristo e in Cristo!

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