Che brutta aria si respira….. Piuttosto facile, oggi, rivendicare il diritto di critica, riconoscere la “funzione positiva” della critica. Decisamente difficile, trovare gente disposta a lasciarsi criticare, senza sfoderare le unghie.
Si è molto tolleranti, ben disposti, nei confronti della critica. Purché il bersaglio siano gli altri! Certe persone che conosco bene, risultano intolleranti e strillano quando qualcuno osa mettere in discussione le loro “prese di posizione”, le loro scelte, le loro opinioni, i loro comportamenti.
Perché? Evidentemente, non sono abituate a pregare….
L’allergia alla critica è un sintomo certo di carenza in fatto di preghiera. Di fronte a una critica, un vero uomo di preghiera non dovrebbe scomporsi. Sì. pregare non vuol dire soltanto ricercare le consolazioni del buon Dio, ma anche le sue critiche. Non si va a Dio per ottenere approvazioni, certificati, nomine ma anche e sopratutto per lasciarsi criticare da Lui. E Lui, manco a dirlo, è un critico severo, spietato, molto esigente. Non è mai contento. C’è sempre qualcosa che non va. Con Lui di mezzo, rimane sempre qualcosa di più, di meglio, di diverso da fare.
Con Lui, come più volte ho detto, i conti non tornano mai. Lui è il grande critico della nostra condotta, l’inesorabile contestatore della nostra vita.
Non so come sia possibile uscire rassicurati dalla preghiera, a meno di esser uno dei tanti farisei che vanno a sciorinare a destra e a manca la propria mercanzia.
In ogni caso, l’uomo di preghiera è uno che non ha paura della critica, abituato aut ruvido contatto con Dio, non ricerca i complimenti, gli applausi e i facili consensi. E sa ringraziare perfino chi gli pesta i calli…. Buona giornata