In ricordo di San Paolo VI…

Ricorre oggi l’anniversario della morte di San Paolo VI, Papa bresciano, un Papa criticato, contestato, lasciato solo, che qualcuno oggi “bolla” e definisce come ispiratore di Papa Francesco. Strano modo di leggere e interpretare la figura del Papa Bresciano con quello del Papa argentino. A voler ben guardare e secondo l’analisi fatta da colleghi blasonati ciò che legherebbe i due Papa è la coraggiosa apertura verso il mondo moderno, apertura imparagonabile, basti pensare che uno ha aperto al mondo “chiudendo” i recinti di una chiesa, quella degli anni ’60, smaniosa di adeguare morale, teologia e la stessa lettura del grande Concilio ai tempi “moderni” e un apertura attuale che non dice e non svela dove si vuole arrivare, quali riferimenti e norme morali certe e immodificabili vuole proporre e dettare per la Chiesa attuale.
Se è vero che Paolo VI ha  “traghettato nel mondo” la Chiesa uscita dal Concilio, ha dialogato con la modernità senza fuggirla o condannarla a priori, ma ribadendo e affermando con forza le Verità nude, crude, veraci del Vangelo con capolavori come l’Humanae Vitae ultima enciclica scritta da papa Paolo VI, che specifico senza “se” e senza “ma” la dottrina sul matrimonio così come definita dal Concilio Vaticano II.
Un documento, quello, in cui si ribadisce la connessione inscindibile tra il significato unitivo e quello procreativo dell’atto coniugale; dichiara anche l’illiceità di alcuni metodi per la regolazione della natalità (aborto, sterilizzazione, contraccezione) e approva quelli basati sul riconoscimento della fertilità.
Non regge, oggi questo paragone!!! Ci sta che il noto giornale “Famiglia-catto-comunista-cristiana”, azzardi il paragone, ma prendere in ostaggio un Santo Papa per dimostrare legami inesistenti è operazione mal riuscita! Buona Giornata!