Dopo cinque anni di battaglie, di “set” con la leucemia, se ne è andata Federica De Biasi…. La “Chicca” a 32 anni ha dovuto arrendersi ad un male ad un avversario “infame”…..
Di fronte ad una morte assurda come questa, c’è poco da dire… se non trarre qualche lezione anche per noi preti….
Per una specie di deformazione professionale, noi preti siamo portati a squadernare il libro dei doveri che riguardano gli gli altri. E quesi mai apriamo il registro dei nostri doveri. Sono i “fedeli” che devono essere docili, sopportare con coraggio le prove della vita, ubbidienti alla Parola e ai nostri consigli. E difficilmente abbiamo l’onestà di verificare se noi per primi siamo “sottomessi” alla parola che predichiamo, se ci lasciamo mettere in discussione da essa, dal dolore e dalla morti assurde come quelle di Federica, se effettivamente pratichiamo le cose che imponiamo agli altri.
Lamenteremo l’assenza, il sorriso e il coraggio di Federica, e ahimè, come spesso accade ci scorderemo delle nostre troppe assenze, nel vivere ciò che la vita ci regala quotidianamente, perennemente impegnati in faccende di poco conto…
“Badate a voi stessi”, ammonisce l’apostolo Paolo. “Prendiamoci cura di noi stessi”. Regaliamoci del tempo, concediamoci anche il giusto riposo. In modo, poi, di tenere gli occhi aperti. Concediamoci dei riguardi. Teniamo conto dei nostri limiti. Non esageriamo. Sfoltiamo l’agenda dei nostri mille e uno impegni…
“Stiamo in guarda contro noi stessi”. Rendiamoci conto che anche noi rischiamo di andare fuori strada, che pure noi possiamo essere in pericolo…
Oscar Wilde in un suo aforisma potrebbe accompagnarci ora nel saluto alla pallavolista Federica:
“Il male supremo è la superficialità. Tutto ciò di cui ci si rende conto è bene”.
Nessun rimpianto solo un esempio di coraggio da fare nostro…. Buona Giornata!