Che tristezza! Avvenire, il quotidiano dei Vescovi, nell’edizione di domenica 14 ha pubblicato la lettera firmata da un nutrito gruppo di claustrali (coloro che vivono in CLAUSURA”), indirizzata al Capo dello Stato Mattarella, e al Presidente del Consiglio Conte e avente come oggetto la preoccupazione circa l’accoglienza/rifiuto di immigranti nel nostro paese.
Nella lettera ci si chiede come delle monache possano intervenire in questa situazione. Probabilmente i mezzi di comunicazione, radio, televisione, che a quanto sembra hanno invaso anche i loro conventi, hanno portato le sorelle a questa iniziativa “urlata”, che come volevasi dimostrare è stata strumentalizzata, come non ricordare il titolo imbarazzante “Sorelle d’Italia”…
Le sorelle, con molta probabilità hanno dimenticato le raccomandazioni di Papa Francesco quando nel documento a loro indirizzato invitata ad un uso lecito dei mezzi di comunicazione: diceva “siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna in comunità, né danno per la vostra vocazione, né ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla contemplazione”.
Che tristezza! Da sacerdote che un pochino ha studiato la storia di Santa Chiara e di Santa Teresa d’Avila, e che da sempre ha apprezzato quello spirito che li animò e che li portò a rinchiudersi e a dedicarsi completamente alla preghiera e alla contemplazione, non posso che rimanere stupito e rammaricato….
Alle carissime sorelle, un invito a ricordare quello che il Santo Padre ha scritto nell’ultimo documento dedicato proprio a loro come monache claustrali.
Riferendosi alla loro vita come a un’esperienza: “centrata nel Signore quale primo ed unico amore”, affermò, ciò che è essenziale per la loro esperienza: “Quanta efficacia apostolica si irradia dai monasteri attraverso la preghiera e l’offerta! Quanta gioia e profezia grida al mondo il silenzio dei chiostri!”.
Faccio mio l’invito di una claustrale che non ha condiviso questa iniziativa e che attraverso Aldo Maria Valli, nel suo blog scrive alle “letterine” di Avvenire:
“…. ritrovate la giusta dimensione delle cose, rimettete l’unum necessarium al centro, senza paura di togliere in questo modo qualcosa agli altri. Se siamo ciò che dobbiamo essere, allora i nostri monasteri saranno porte spalancate verso il Cielo”.
Ce lo auguriamo tutti BUONA GIORNATA!
Tremendamente vero
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