Non è piacevole sentirsi “di troppo”…. rifiutati! A voler ben guardare la pagina del Vangelo di questa domenica, l’evangelista Luca rilegge il rifiuto teologicamente: Gesù viene rifiutato perché va a Gerusalemme. Rifiutare il suo viaggio a Gerusalemme, la meta del compimento di un’esistenza, è, di fatto un “rifiutarlo” nella sua essenza, nel suo volto, nella sua particolarità.
I suoi discepoli reagiscono come tutti noi reagiremmo: “Che Dio ti fulmini”.
La nostra società ci presenta in tutte le salse, il modello “riuscire”.
Bisogna “riuscire” nella vita, bisogna “arrivare”, bisogna realizzarsi!
Ma a voler ben guardare la realtà non è questa: metà dei matrimoni falliscono, quante aziende falliscono! Quante persone scoppiano! Quante educazioni dei figli falliscono. Quante belle mete e alti ideali falliscono.
Anche Gesù ha fallito; anche lui è stato rifiutato, anche lui ha dovuto ridimensionare e cambiare le proprie idee. Il fallimento mette Gesù di fronte ad una dura realtà: non è la chiarezza della verità, né la profondità del suo animo, né la chiarezza delle sue idee…che contano…
Gesù si sente impotente, Gesù sente che tutto ciò che ha dentro non basta.
Nei tempi passati, ma ancora oggi si diceva che queste parole riguardano solo i preti e le suore. Invece queste parole riguardano tutti. Le tre espressioni indicate nel testo lo testimoniano….
“E SE POI…”: “ti seguirò ovunque tu vada”, gli dice un uomo. L’uomo è molto motivato e ben disposto. Ma Gesù smaschera subito i facili entusiasmi e le superficialità.
Gesù, in ogni tempo, non si fa abbagliare dai disponibili, dai “pecoroni”.
Gesù brucia le certezze infondate della nostra vita.
“Chi ha il nido vi ritorna; e chi ha la tana vi si rifugia”. Quando una cosa è “in-discutibile”, “in-toccabile” quella è il nido. Per seguire il Signore bisogna mettere in discussione tutto; tutto deve essere vagliato. Nulla può essere dato per certo, e soprattutto nulla è come prima!
“ASPETTA UN ATTIMO”. Gesù lungo il viaggio, si rivolge ad un altro e gli dice “Seguimi”, ma riceve un altro rifiuto/fallimento. L’uomo non dice no, ma rimanda, posticipa.
La riposta di Gesù è tremenda “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”…
Tu sta con la vita, non con la morte. Stai dove c’è la Vita e vivrai; se stai dove c’è la morte, morirai.
“DIMMI CHE TI PIACE”. Un altro uomo dice a Gesù “Ti seguo, ma lascia che prima mi congedi da casa mia”. Se non ci si sottrae dalle aspettative dei tuoi familiari, del capo, delle abitudine fossilizzate non solo non puoi seguire il Signore, ma non puoi vivere, non puoi diventare te stesso, non puoi scoprire chi sei. . La frase: “Nessuno che ha messo all’aratro e poi si volge indietro non è adatto per il regno di Dio”, è eloquente!
Quante volte ci diciamo “Se non avessi fatto quella cosa” se avessi fatto quella cosa….se potessi tornare indietro… Ma il passato è passato. Non girarti indietro, adesso vai avanti è il Signore che ce lo chiede.
Gli occhi possono guardare avanti e indietro, ma non nello stesso momento. Se tu ti soffermi a guardare indietro, a quello che poteva essere stato ma che non è stato, alle scelte che avresti dovuto fare, tu non procedi, tu diventi statico, morto.
Qualunque cosa ti succeda nella vita, abbi fiducia e non girarti mai indietro. Buona domenica e buona giornata