Riflettevo in questi giorni, ta me e me, delle tante parole dette, dei vari “se”, “magari” dei “dopo” pronunciati, della facilità a semplificare, del banalizzare…
La banalizzazione della vita deriva anche dall’aver una testa troppo piena di “valori”. I valori danno luce alla vita, ma possono anche prosciugarla della sua ricchezza informativa. Sanno già tutto loro!
la vita perde la sua realtà più affascinate di invito all’esplorazione. Esempio: a forza di chiedermi qual’è la volontà di Dio su di me, dimentico che, per scoprirlo dovrei incominciare a guardare che cosa sto concludendo nella mia vita da qualche anno a questa parte. Ricercare in se stessi dovrebbe produrre l’effetto di uno Spirito raccolto (ma mai chiuso), concentrato (ma mai gretto), ampio (ma mai dispersivo), profondo (ma mai astratto).
La vita “pratica” non si limita a farci da specchio! Ci offre anche un riscatto. Ascoltare la vita stimola la capacità di ascoltare le proposte che ci faremo sia di essa: non più soltanto quelle che ci siamo fatti tante volte, ma quelle che nascono in noi, ma non da noi! E’ la voce della coscienza. Una voce che si instaura attraverso un dialogo franco e schietto. L’esito felice di questo dialogo consisterà nel trasformare le opinioni in convinzioni e gli affetti in amori curatori che difficilmente qualcuno o qualcosa ci porterà via…. Buona e Santa giornata a tutti.