Eccoci a festeggiare l’anniversario della liberazione dall’occupazione nazi-fascista avvenuta il 1945….. Tante le manifestazioni, specie nelle mie terre di missione, in cui l’azione partigiana e di volenterosi patrioti è stata significativa e importante.
Ma io vorrei, in questa occasione proporre una breve riflessione sul senso di “liberazione” che deve orientare i cristiani.
La coscienza della libertà e della dignità dell’uomo, congiunta con l’affermazione dei diritti inalienabili della persona e dei popoli, è una delle caratteristiche salienti del nostro tempo. Ora, la libertà esige determinate condizioni di ordine economico, sociale, politico e culturale, che ne rendano possibile il pieno esercizio.
La viva percezione degli ostacoli, che le impediscono di realizzarsi ed offendono la dignità umana, è all’origine delle potenti aspirazioni alla liberazione che travagliano il nostro mondo. In realtà per il cristiano “è la verità che ci fa liberi”! O meglio è la verità, che rende vera ed è condizione di libertà L’apertura alla pienezza della verità s’impone alla coscienza morale dell’uomo; egli deve cercarla ed esser pronto ad accoglierla, quando essa a lui si presenta. La risposta spontanea alla domanda: “Che cosa significa essere libero?” è la seguente: libero è colui che può fare solo ciò che vuole senza essere impedito da una costrizione esteriore e che gode, di conseguenza, di una piena indipendenza. Il contrario della libertà sarebbe cosí la dipendenza della nostra volontà da una volontà estranea. Ma l’uomo sa sempre ciò che vuole? Può tutto quello che vuole? Limitarsi al proprio io e separarsi dalla volontà altrui è conforme alla natura dell’uomo?
Sovente, e la storia è piena di esempi illuminanti, la volontà di un momento non è la volontà reale, e nel medesimo uomo possono coesistere voleri contraddittori.
Ma, soprattutto, l’uomo si scontra con i limiti della propria natura: vuole di piú di quanto non possa. Cosí l’ostacolo che si oppone al suo volere non viene sempre dal di fuori, ma dai limiti del suo essere. Appunto per questo, pena la sua distruzione, l’uomo deve imparare ad accordare la sua volontà con la sua natura.
Nella volontà di libertà dell’uomo si nasconde la tentazione di rinnegare la sua propria natura. In quanto intende tutto volere e potere, dimenticando cosí di essere limitato e creato, egli pretende di essere un dio. “Voi sarete come Dio” (Gn 3,5): questa parola del serpente esprime l’essenza della tentazione dell’uomo, e implica lo stravolgimento del vero senso della sua libertà. Questa è la profonda natura del peccato: l’uomo si stacca dalla verità, mettendo la sua volontà al di sopra di essa. E da qui nascono le guerre, i totalitarismi che hanno insanguinato le nostre terre, le nostre nazioni.
La libertà, portata da Cristo nello Spirito santo, ci ha restituito la capacità, di cui il peccato ci aveva privato, di amare Dio al di sopra di tutto e di rimanere in comunione con lui…. Buona Pasqua e Buon 25 aprile….”cristiano”!!!