Mi ha sempre affascinato, e lo sottolineo in quasi tutte le mie catechesi, la persona di Pietro, al suo modo umano, genuino che ci assomiglia…
“Io vado a pescare” siamo al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni.
Ciascuno di noi, al mattino, parte per andare a fare il proprio lavoro. Ciascuno di noi ha imparato un mestiere. O almeno dovrebbe…
Ciascuno di noi compie le cose che fanno tutti. Sappiamo sempre che cosa fare. Forse, sovente, non sappiamo che cosa dobbiamo “essere”; ma anche quando siamo impacciati “nell’essere”, anzi proprio in quel caso, troviamo o inventiamo pur sempre qualcosa da fare.
“…Ma non presero nulla”… Già. Allorché ci limitiamo a fare, anche se la nostra giornata è zeppa di lavoro, di corse, di impegni, di appuntamenti, alla fine ci ritroviamo vuoti, delusi. E magari scopriamo che certe cose c’è chi le fa meglio di noi.
I conti che non tornano sono quelli che si fanno dentro, senza bisogno di calcolatrice, di ragionieri. Anche se conosciamo alla perfezione il nostro mestiere, e ci siamo aggiornati sulle tecniche , i risultati sono scoraggianti, manca qualcosa o meglio manca QUALCUNO!
E quel QUALCUNO è Gesù….! Ci comportiamo da sbadati. Ci comportiamo come con un morto! Gli accendiamo i lumini della nostra trepide devozione, i fiori finti del nostro ricordo…. Lui invece è il Vivente. Al mattino, ogni mattino, Lui vuole uscire con noi e magari a coltivare “fiori veri”, a fare il nostro stesso mestiere, ad accompagnarci nel nostro lavoro, nella nostra vita e a condividere con noi la fatica del vivere!
Che questi giorni che ci separano dai riti della settimana Santa, siano giorni propizi per accogliere l’invito “silenzioso/parlante” del Maestro! Buona e santa giornata a tutti!