Gira e rigira, si deve ammettere che anche in politica, ai nostri contemporanei non sta a cuore più nulla al di là del loro interesse privato. Tutto è appiattito sulle esigenze e i timori che agitano e preoccupano il singolo. Non esiste più un’avventura collettiva, un sogno supplico, un racconto fondatore che sia in grado di rimuovere la grigia mediocrità nella quale si arenano le speranze e le preoccupazioni quotidiane. Ma, ahimè, lo sguardo non riesce ad andare oltre, se non in modo distratto e saltuario. Ben presto si ritorna al proprio isolotto, che bene o male viene salvaguardato e galleggia sull’oceano del mondo.
In politica, e lo dico dopo che di politica mi ero in un recente passato appassionato, attualmente l’urgenza non è elaborare dei programmi, ma rilanciare qualcosa da amare, una realtà sulla quale fare affidamento. Non è nei confronti degli uomini politici che la fiducia è venuta a mancare, ma di quello che rappresentano. Non sono più animati da una fede viva. Per questo non raccolgono più fedeltà alcuna…..
Come far rinascere qualcosa che reinventi il nostro avvenire?
Per motivare una rinascita della fedeltà politica, un risveglio di passione civica, l’antica e ormai sconosciuta nozione latina di “repubblica” è certamente da riprendere in mano e reinventare. Res pubblica, la cosa pubblica: ecco la materia permanente e l’oggetto essenziale di ogni politica.
Tutto ciò che contribuisce ad avvicinare, e non ad allontanare, gli uomini tra loro è buono! Tutto ciò che introduce elementi di confusione è nocivo. Vale per i gruppo sociali come per gli individui.
Non è necessario aver fatto studi accademici, sbandierare lauree o master in chissà quale settore, è non è nemmeno necessario aver letto Emmanuel Lévinas per comprendere che la fedeltà per vivere ha bisogno di volti, e non di scartoffie, leggi e leggine, a cui indirizzarsi… coraggio!!! Buona Giornata!!