Il Cristiano non è mai un uomo "arretrato"
Vengo informato di un incontro tavola rotonda tra “realtà cattoliche LGBT” presso il Santuario Mariano di Caravaggio, incontro nato dalla collaborazione tra l’associazione “cammini di Speranza” e la Diocesi di Cremona che ospita l’incontro.Penso che ogni commento sia di per se superfluo, e penso che questa come altre iniziative vada ad incrementare confusione e perplessità.
Appare evidente che l’inconciliabilità tra Dio e il mondo, per altra già segnalata dall’autore della lettera di Giacomo, quando parla all’inizio della sua lettera della necessità di “conservarsi puri da questo mondo”. Pensiero questo ribadito dall’apostolo Paolo in Rm 12,2. Rimane l’obbligo da parte del cristiano di “prendere” le distanze dal mondo, non lasciarsi contaminare né condizionare dal suo modo di pensare e di agire, non lasciarsi influenzare da una certa mentalità mondana. Si tratta di SCEGLIERE!
Il cristiano è uno che va controcorrente (che è l’unica maniera per andare nella direzione giusta, quella indicata dal Vangelo), è capace di pensare, parlare e fare “diverso”. Il cristiano è uno che non si lascia omologare. E’ un “resistente” alle mode, alle opinioni più diffuse. Consiglio? Lasciare perdere!
Viene in mente la situazione di Geremia: “Non mi sono seduto a divertirmi/ nelle brigate dei buontemponi, / ma spinto dalla tua mano sedevo solitario” (Ger. 15,27). L’essere “nel” mondo e non essere “del” mondo: questo è il difficile equilibrio che il cristiano deve realizzare….. Buona Giornata!