Ieri sera nella Santa messa di intercessione, liberazione e guarigione, la 4a, in cui meditavamo la parola: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?, in cui abbiamo riflettuto il tema del dubitare, abbiamo avuto prova che Dio esiste, interviene, aiuta nonostante il disturbo del maligno, disturbo che ha creato scompiglio agli amici numerosi venuti alla Santa Messa.
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”: non solo mangiamo Gesù, ma Gesù mangia noi, e questo è ilm centro della nostra vita cristiana, è il senso della nostra dimensione cristiana. E’ la rinuncia a se stessi, un pochino alla volta, una “messa” alla volta, una preghiera alla volta…
Le persone, noi amici cristiani, che si lasciano rimanere da Dio si riconoscono. Come ieri sera, quando io durante la preghiera speciale alla nostra sorella disturbata, ho riconosciuto la sua presenza in grazie alla preghiera corale svolta nell’attigua chiesa!
Non c’è bisogno di essere fini teologi, lo si capisce dal fatto che con loro si sta bene!
Se uno rinuncia a sé, è Dio che si occupa dei fatti suoi. Lui sta con chi accetta che Lui ci sia, con chi davvero si dà da fare per stare con Lui! Alla vigilia di questa terza domenica di Pasqua riteniamoci uniti, e saziati dall’unica carne e dall’unico sangue che unisce e non disunisce. Buon Pomeriggio