Parto dall’invito di Gesù: «Siate pronti; con la cintura ai fianchi» (Lc 12,15). «Avere i fianchi cinti» è una metafora semitica riducibile a quella nostra: «rimboccarsi le maniche». È il gesto di chi, accingendosi ad un viaggio, a una fatica, a un lavoro manuale, assicura alla sua vita la tunica perché non gli dia fastidio, non gli sia di impedimento. Dunque cingersi i fianchi o rimboccarsi le maniche per lavorare di più, per essere operosi, nel senso più alto della parola. Lo stesso invito ci viene dall’apostolo Paolo: «Poiché ne abbiamo l’opportunità; operiamo il bene» (Gal 6,10).
Una vita impegnata nella realizzazione di se stessi è il primo lavoro, quello fondamentale, quello che da solo giustifica tutti gli altri. Tutti gli altri lavori, infatti, se sono rettamente impostati molto conferiscono alla autoformazione dell’individuo.
La Preghiera, la Santa Messa diventa luogo privilegiato per essere operatori del buono del vero e del bello….. Vi aspetto Don Ermanno