“Se sei buono in questa vita, avrai la vita eterna nell’altro. Se oggi soffri, è per il tuo bene…”. Linguaggio insostenibile, arcaico, insopportabile non un discorso cristiano! Se lo fosse Marx, avrebbe ragione nel dire: “la religione è l’oppio del popolo”. Lo dico specie ai miei amici di Eccomi: se la fede non reca qualcosa per oggi, non è credibile! Se la fede non porta con sé una differenza, se non aggiunge qualcosa di “meglio” alla mia e alla nostra vita presente qui sulla terra, i nostri vicini, i nostri ragazzi avranno ragione di dire che non hanno bisogno di credere! Se la vita eterna non inizia qui e ora, se no è un’arte di vivere per oggi, se non offre una qualità di vita presente, essa non può interessare loro. La questione non è di sapere se si sarà vivi dopo la morte, ma di essere vivi prima della morte. E’ proprio nel sapere che la vita non finisce con la morte che si crea quell’esigenza necessaria per la nostra speranza; è proprio nel vivere il presente nella speranza cristiana che ci impara a essere vivi giorno dopo giorno prima della morte. Una vita che rimane nonostante tutto un dono, rimane atto creativo uno spazio che diventa luogo di dialogo in cui riferirsi al Dio creatore. Decidiamo di vivere….ogggi! Buona giornata