Il Cristiano non è mai un uomo "arretrato"
Oggi il silenzio totale. Quello di Dio e quello dell’uomo. È lo spazio della riflessione. Bisogna ricordare. Bisogna chiedersi perchè. Bisogna scrutare l’orizzonte… Oggi non si fa niente: vittime e carnefici fanno i conti con le proprie scelte. Gesù, nel sepolcro, sconfitto, è il seme gettato nella terra pronto a portare frutto. I deicidi, nei crocicchi delle strade commentano il successo ottenuto. Vinti e vincitori stanno per raccogliere il frutto della loro opera! I discepoli sono rinchiusi nel cenacolo. Fuggiti atterriti dal Getsemani non sanno che cosa pensare: chi ha vinto? L’evidenza dei fatti appare schiacciante! Già la notte della tempesta nel mare, Gesù li aveva definiti “uomini di poca fede”…: ancora più disillusi di allora! Che cosa pensiamo noi, discepoli di oggi? Che cosa aspettiamo? Che cosa speriamo? Oggi è la prova della nostra fede! Non perdiamoci il sano dissidio dell’anima… Ne parliamo domani…
Mi riesce tornare a pensare ai giorni scorsi perché ho già commentato la liturgia di Pasqua con la gioia nel cuore di nostro Signore risorto,con la luce che sprizza e con la speranza di una vita migliore in Cristo.
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