Il Cristiano non è mai un uomo "arretrato"
La Bibbia, i testi sacri in essi contenutici parlano, specie nell’Antico Testamento di Sacrificio. E specie se non preparati a questo termine, ci si scontra con varie idee, con vari concetti di sacrificio. Ma che cosa indica realmente questo termine? Il sacrificio è la forma pratica della preghiera attraverso la quale il credente dimostra a Dio la propria sottomissione e la propria totale dipendenza. Tutto è di Dio. Ciò che l’uomo possiede non gli appartiene. Riconosce che tutto gli è donato. Noi cristiani celebriamo il “sacrificio” della messa. Offriamo a Dio il “meglio” dell’umanità: Gesù! Non offriamo cose, ma il corpo, il sangue, l’anima e la divinità di Gesù! Riconosciamo a Dio non sono gradite le cose ma la vita santa dell’uomo! Dio gradisce l’offerta di Gesù perché Gesù ha vissuto una vita piena! Il suo corpo è stato il luogo dell’obbedienza filiale! «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo mi hai dato»: Dio non vuole la nostra sofferenza ma la nostra vita vissuta in pienezza! Per questo nel sacrificio della Messa c’è l’offertorio: alla vita di Gesù vogliamo aggiungere “il frutto del nostro lavoro”! Sia questo il senso anche di questa nostra “santa” giornata!