Il Cristiano non è mai un uomo "arretrato"
Chi mi conosce sà che mi piacciono, e sono attaccato agli usi e i costumi della mia terra. Anche liturgicamente e pastoralmente mi piccioni ricordare, adattare ciò che è stato importante per la mia formazione umana prima e sacerdotale poi. Sono, tendenzialmente, un conservatore… ho un forte attaccamento alle tradizioni e agli usi dei padri… non mi piace chi arriva e con arroganza cancella regole e convinzioni in nome della modernità e dell’innovazione a tutti i costi… Nonostante questo atteggiamento di fondo, tuttavia, non mi dispiace lasciarmi provocare e provocare chi mi sta accanto, dalle istanze di rinnovamento: riconosco che ci sono ampi spazi di miglioramento negli stili di vita prima che esse ricalchino chiaramente il pensiero di Dio! Per questo, non tollero chi, per principio, afferma “si è sempre fatto così”… e per questo non accetta mai alcun tipo di cambiamento! È un po’ la domanda che rivolgono a Gesù nel Vangelo di oggi «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?»: tutti digiunano, quindi, è giusto digiunare! Gesù non è d’accordo! Non contesta il digiuno ma chiede di dare ad esso un senso… il primato non sta nella legge ma nello spirito della legge! Qui sta l’intelligenza dell’autentico discepolo di Cristo: coniugare la tradizione con le istanze del Vangelo! «Vino nuovo in otri nuovi!». E speriamo di esserlo….Vino Buono!